mercoledì, febbraio 13, 2008

Gigi Proietti - Lezione di educazione sessuale 2

Il motivo di questo post è semplice.

Mi sono ritrovato l'altra sera a discutere sulla consorte su chi tra noi 2 un giorno discuterà di sesso con il figlio.
Improvvisamente mi sono accorto di essere un bel pò ignorante e che devo tornare obbligatoriamente sui banchi di scuola per un rapido e approfondito ripasso dell'argomento: Non voglio far brutta figura con Little!"

A parte questo però su di un punto voglio esser chiaro: al bando ogni forma di repressione, se ne deve parlare apertamente e senza inibizioni.

La consorte ha appreso con allarmismo la mia scelta di accompagnarlo un giorno all'acquisto di pacchi famiglia di anticoncezionali, come fosse un giorno di festa.

Prima però festeggerò la sua scoperta del "pipo" con in regalo l'abbondamento della rivista di Hugh Hefner!!

Insomma non voglio che mio figlio un giorno venga sù con la paura di diventare calvo, cieco e tappo (per quanto su quest'ultimo punto, vista l'altezza dei genitori....) come ai tempi fece mia madre, terrorizzandomi.

Capirete che le ultime uscite del Clero (l'ultima perla del CEI sul film "Caos Calmo"), mi hanno fatto abbastanza inc.zz..e.

Corsi e ricorsi storici: una volta la censura del clero avveniva per "Ultimo Tango a Parigi" e rattrista vedere che dopo diversi anni, si ripeta ancora la stessa cosa; parola d'ordine dello Stato Vaticano: inbire, soffocare, reprimere!

Eh se fossero così bravi anche con tutti i casi di pedofilia dei ministri di culto...

L'Italia è uno di quei Paesi dove c'è ancora un uso bassissimo degli anticoncezionali e questo non perchè si faccia meno sesso, ma solo perchè si ha "paura" di farlo, peggiorando gli eventuali "danni" e relativi rischi. "In un mercato che vale 165 milioni di euro l'anno (stima del costo annuo per gli anticoncezionali in Italia), l'Italia - dove si vende tra il 6% e il 7% di farmaci equivalenti - è nettamente indietro rispetto ad altri Paesi europei, come Olanda, dove il totale dei generici venduti si avvicina al 50%, il Regno Unito (40%), Danimarca (37%), Germania (30%), o la Francia, dove oltre il 10% dei farmaci venduti appartiene alla categoria "no brandead", spiega Giorgio Colombo, docente di farmaeconomia presso l'Università di Pavia, sottolineando che a parità d'azione, l'utilizzo della pillola contraccettivo generica consentirebbe un risparmio economico nell'ordine del 40% per il sistema sanitario nazionale, mentre per le donne che ne fanno uso si tradurrebbe in una spesa nettamente inferiore (tra i 53 e gli 87 euro l'anno).

Ho allegato questo pezzo teatrale meraviglioso di Gigi Proietti che mi ha fatto sempre ridere, ma al tempo stesso mi rendo conto di come sia ancora attuale :-(

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