giovedì, febbraio 26, 2009

A noi il Festival di Sanremo ha fatto cagare!


Salve a tutti gente,

questa è la considerazione di un papà altamente preoccupato per l'educazione del proprio fiogliolo.

Essendo il primo figlio della famiglia mi trovo spesso in situazioni di imbranataggine panicomica e procedo per tentativi ed errori.

Sono orgoglioso di affermare che l'educazione musicale procede a gonfie vele tant'è che il piccolo cominciava a battere il piede a tempo, all'ascolto di brani dei Clash o dei Jam. Questo fino a qualche settimana fà prima dell'arrivo dell'elemento disturbatore...il festival di San Remo, la canzonetta italiana. Improvvisamente mi ritrovavo a tappare le orecchie al bimbo per non mandare a puttane il lavoro di 2anni!

Una nonna, sfatta & rifatta (male) che al microfono confessa spudoratamente le sue fantasie erotiche (UUuuhblearrch!!) e ha il coraggio pure d'incacchiarsi perchè qualcuno ci ironizza sopra!! Incredibile, ma dove è finito il senso del pudore???
Per carità ci risparmi questa tortura signura!
Non ci credete?? Evidentemente avete un certo ritegno, e me ne compiaccio e non vedete quei programmi spazzatura alla tv. Bene, tirate un sospiro e preparatevi ad uno spettagolo terrificante, guardate quà che livello può raggungere la Tv di Stato!!! http://www.youtube.com/watch?v=q4ixxHtP8QI&eurl=http://www.tvblog.it/post/12887/zanicchi-ti-voglio-senza-marciare-su-finte-polemiche

Ecco, poi t'arriva uno sposini che ti afferma che è la canzone più bella del festival, si quanto la sua carriera, peccato che il pezzo, lo stesso cantato dalla casalinga di Voghera, fosse stato scartato già ben 2 volte allo stesso Festival di San Remo, allora presentato da un'altra cantante, Fior D'Aliso. Ecco, sentir parlare di sesso da parte della seconda avrebbe forse migliorato la sensazione, ma a pensarci bene, neanche più di tanto.. Fatto stà che si fà tanto clamore per un pezzo che è una gran cagata e lo ascolterei solo se avessi la certezza sui suoi effetti lassativi in un particolare periodo stitico della mia vita....forse...come ultimo rimedio.

Ma la casalinga di Voghera, che non sa cosa sia la vergogna, non si ferma qui, eh no! Ieri mi ritrovo a leggere un suo commento sulla rete, della sua partecipazione a quell'inqualificabile programma di Emilio Fede "Password" dove ha dichiarato:
“E’ normale che noi che non siamo di sinistra dobbiamo subire delle ingiurie peggiori e non dobbiamo reagire?”

Ecco...ora basta, sei la riprova del fallimento della democrazia in questo paese. Finiscila di accodarti come quelli del partito che rappresenti, in quella ipocrita situazione difensiva di vittimismo. Considera che di politica non c'hai mai capito una mazza mentre invece di cucina si. Hai una certa età, hai fatto i soldi con un'onesta carriera di cantante, lascia il posto a chi è più giovane di te, accudisci i nipotini e fagli qualche dolcetto.

Sospirando per il pezzo che era terminato, toglievo le mani dalle orecchie del piccolo ma ahimè incappavo in un altro pseudo artista non di sinistra, che una volta parlava di uccelli, poi dei versi dei bimbi, ora "canta" della versione aggiornata del ritorno del figliuol prodigo in famiglia dopo aver superato l'inferno della omosessualità!

E son ripartito a rimettere le mani sulle orecchie del piccolo! Eccheccazz... in così poco tempo, sputtanato il lavoro di anni, n'altra volta.

Ebbravo poveria, in così poco tempo hai suscitato in me una marea di sensazioni, negative: disgusto musicale, ipocrisia, egocentrismo, opportunismo, ecc......
Come esempio negativo non c'è male.

Ora però, a seguito dell'ascolto della tua canzone, mi sorge un problema che non so risolvere, caro Bonvia (ma come cacchio sichiama questo??). Ho un amico che si chiama Luca. Non era gay, o per meglio dire ha lottato tutta la vita per accettare il fatto di essere omosessuale. Nel frattempo si è reso conto di aver fatto un casino, deve confessare ad una ragazza con cui è stato diversi anni che per lei nutre molto affetto ma non amore, deve sconvolgere le aspettative dei suoi genitori che lo vedevano già sposato con prole e deve fare i conti con una una realtà sociale che il diverso lo confina e non lo accetta. Finalmente aveva deciso di accettare il suo essere diverso, di fare delle scelte difficili, coraggiose ma oneste.
Ora, dopo la tua canzone, le pressioni dello Stato Clericale e varie, chi cacchio glielo dice al mio amico cosa deve fare?? Tu Ponvia?? Ma fammi il piacere!

Rinnovo il mio appello! Se amate la cultura, la musica, l'arte, spegneteli. Staccate la spina del Televisore, fate in modo che questi mostri tornino nel loro anonimato!

Saluts
Superfly

mercoledì, febbraio 25, 2009

La Donna della Tua Vita












E non sai più quello che sei

e non sai dove vai

non ti ricordi quel che vuoi

e pensi sempre e solo a lei,

che ti confonde e ti capisce,

donna dalle tua vita,

e qui derisce e là guarisce,

donna che vive la tua vita.


(Paolo Conte)

http://www.youtube.com/watch?v=_wbDBARLtwY&eurl=http://www.tsrocks.com/p/paolo_conte_texts/la_donna_della_tua_vita.html

martedì, febbraio 03, 2009

Un sabato mattina, sabato italiano


Salve gente,

non crederete mai alla storia che sto per raccontarvi. Tutto è iniziato l’ultimo fine settimana, per la precisione il sabato mattina scorso. Ogni lavoratore adora il venerdì sera perché spalanca le porte al tanto desiderato, sperato fine settimana di beato riposo. Un sabato che si presentava gentile, tranquillo con un inatteso e timido sole che ci faceva sperare in una vera e propria giornata di pace familiare e invece….

Avevo letto da qualche parte, mie lontane e confuse reminescenze scolastiche, che verso questo periodo le giornate si allungano. Diminuiscono le ore di buio e aumentano quelle con il sole…..quando decide di uscire. Ogni tanto, qualche raro raggio di sole torna a far visita tanto per ricordare a noi comuni mortali che c’è ancora e proprio per l’occasione, qualche curioso essere umano esce dal suo letargo, dalla sua piccola tana per far visita a noi umani, alla ricerca di calore ed affetto.

I primi in questo senso sono i famosi Testimoni di Geova, che puntualmente suonano il campanello del portone di ogni abitazione quando hanno la certezza di trovare gli inquilini, ossia il sabato o la domenica mattina, giornate in cui si può dormire qualche ora in più.

Fu così che mi ritrovai quel sabato mattina in pigiama con un occhio semi aperto e con un ciuffo di capelli dritti in testa a parlare con un perfetto sconosciuto del perché avessi appiccicato sul campanello della mia casa, non uno, bensì due adesivi sul “Se sono testimone di Geova, non devo disturbare!”



Avevo fretta, troppo fretta per poter disquisire per citofono sui grandi perché della vita, mi urgeva di più quello sul “che cacchio aspetti a spegnere il gas sulla caffettiera che è mezz’ora che borbotta, che poi si stufa versa il contenuto sui fornelli, poi te la sbologni te la consorte che s’incazza”, così decisi semplicemente di aprire e farlo accomodare, tanto lo avrei stancato con la mia tecnica infallibile, quella che uso sempre con la consorte, lo “stacco dell’apparato audio e di qualsiasi connessione cerebrale”.

Non so se ci avete fatto mai caso ma i Testimoni di Geova si riforniscono probabilmente tutti dallo stesso negozio di abbigliamento e sono accomunati dallo stesso terrificante gusto estetico, o se preferite curioso gradimento in fatto di eleganza. Completi neri stile “Blues Brothers” o “Campo verde in primavera” con cravatte floreali estremamente fantasiose su sfondi ultra colorati tipo arancio, verde, lilla.



Aprendogli la porta di casa ho avuto paura che nel caffè fosse finito qualche prodotto delle pulizie della moglie e fossi già in stato irreversibile di overdose, prima di capire che erano i veri colori che quell’uomo aveva deciso di mettere indosso terrorizzando qualsiasi essere umano avesse incontrato per strada.

Cominciò subito a vomitarmi una serie di massime sui grandi perché della vita e io cominciai ad annuire con la testa come faccio con la moglie quando mi propone i suoi quesiti giornalieri. Crollai di nuovo sulla mia postazione mattiniera, davanti alla Tv accesa e alla mia tazzina di caffè fumante, in attesa di un desideroso risveglio psico-fisico e il raggiungimento di uno stato motorio quanto meno accettabile, cosa che mi avrebbe consentito poi finalmente di sbattere fuori il tizio brutalmente.




I miei intenti però purtroppo furono subito fermati di nuovo dal suono del campanello di casa. Di nuovo pensai, e ora chi diavolo è?? Guardai al video citofono sempre col solito occhio semi aperto e riconobbi il piccolo e buffo prete della Chiesa del quartiere. Noooooooooo e questo ora cosa vuole?? La mia solita curiosità mi spinse a rispondere.




Il Sup: “Don?? Cosa posso fare per lei??”




Don: “Ho visto che nella sua casa è entrato un testimone di Geova e vorrei entrare anch’io, già son preoccupato che non vi vedo mai in Chiesa e ora ci manca solo che passi di là!”




Io: “Là??”




Don: “Si là, dalla concorrenza! Ti prego fammi entrare che ci penso io ora a quello lì”

Cercate di scusarmi cari lettori, ma io odio il caffè freddo, per me quello del caffè è un rito sacro! Ci tramandiamo di generazione in generazione la famosissima regola delle 3 C , ossia il caffè deve essere:







1) Carico.




2) Comodo.




3) Caldo.




Così aprii la porta di casa anche al Don che varcando la soglia incontrò lo sguardo del Testimone. Fu una scena già vista, che mi ricordò tanto il famoso mezzogiorno di fuoco. I due si scrutarono con ferocia, sfida, determinazione ed iniziarono le loro disquisizioni sfidandosi sul sacro terreno spirituale, passando da un sequel western a quello più attuale e futuristico di Guerre Stellari.

Io ripresi a bere il mio caffè. L’effetto sveglia tardava ancora ad arrivare e non mi accorsi che quello scontro santorum si sarebbe concluso con un’unica vittima, ossia io.
Cercai di intervenire per rendere un clima più cordiale e tentare di dissolvere quella nube di ostilità che fluttuava nell’aria della mia cucina sconvolgendo un apparente tranquillo sabato mattina.



Il Sup: “ma poi il Mons. Melingo è rimasto da voi o è passato alla concorrenza del Genoa?? Certo è che secondo me già s’è pentito d’essersi sposato, eh Don?? Ha visto che piazzata che gli ha fatto la massaia coreana, ah ah ha…vabbè”

Improvvisamente notai che i due interlocutori benedetti dallo spirito santo, non trovando tra loro un vincitore, si erano coalizzati entrambi contro di me e mi scrutavano con i loro occhi tra un misto di critico, feroce. Il Don scagliò la sua mossa che mi trovò impreparato: “Ma tu, domani, che intenzioni hai? Vieni a messa o vai da questo qui??”

Il sudore cominciò a scendermi dalla fronte, balbettavo e cercavo nella mia testa una risposta che potesse farmi prendere un po’ di tempo, ma l’unica cosa che mi veniva in mente era la formazione dell’Inter dei record, quella del buon Trapattoni. Provai a blaterare qualcosa..



“ehmn…sse, proprio l’altro giorno ci stavo pensando con mia moglie che…poi abbiamo una zia che s’è fatta suora eh!”

Fui salvato improvvisamente dal campanello di casa che squillò tempestivamente, salvandomi da una imbarazzante e inaspettata situazione. Tirai un sospiro di sollievo e corsi al video citofono per vedere il volto del salvatore, ma anche chi cazzo era tutta quella gente che quel sabato mattina aveva deciso di darsi appuntamento a casa mia.
Humn…pessima giacca, cravatta terrificante, mi girai verso il Geovano: “Aspetta colleghi??”

Il Testimone: “no oggi son solo, il collega aveva la partita di calcio del figliolo”

Io: “ecco e non poteva tentare di raccogliere pecorelle smarrite in un campo di calcio piuttosto che da un letto caldo?? Si chi è??”

Scusate carissimi e assidui lettori se spezzo qui il resoconto di una tragica mattinata ma devo fare una piccola premessa. Dovete sapere che la mia suocera ha fatto un regalo bellissimo a tutte e due le sue figliole. Quando la sentii esordire così una domenica, sentii la testa elaborare tutta una serie di eventi per me felicissimi:

1) Cazzo c’ha regalato un viaggio




2) Ci tiene i figli per un mese di fila evvai si ciula




3) Ha fatto bingo ed è miliardaria e si divide il malloppo

E invece…….




Lazy Girl: “Ci ha regalato il Folletto!”

Il pensiero del Sup.: “eccheccazzo!”

Lazy Girl: “Ma che non sei felice?? Perché fai quella faccia??”

Il Sup.: “No, è che son commosso!”


Perché questa premessa?? E secondo voi chi era a suonare al campanello di casa il sabato mattina se non il tecnico del folletto per la dimostrazione pratica di come funziona l’aspirapolvere??
Quanto sentii quelle parole: “sono il tecnico del folletto” non riuscii a trattenermi ed anche di fronte al ministro di culto e alla concorrenza mi lasciai scappare un: “eccheccazzo ma porc..xxx!”




Il Don mi catechizzò li sul posto con un rito abbreviato e mi condannò a 10 ave maria 50 pader nostro.



Riuscii a farli fuggire dopo aver offerto a tutti il ciambellotto di mia moglie. Una via di mezzo tra una ricetta locale e un esperimento di scienze della 3° media. In compenso rimasi col tecnico del folletto, così per disperazione passai al 2° caffè.





Fui salvato in angolo dall’arrivo di un’euforica consorte desiderosa di apprendere le segreti tecniche di utilizzo della mitica scopa Folletto.

Uomini, tremate le consorti si sono attrezzate!



Ma voi ci credete a quello che vi racconto?? Mah!





Saluts
Superfly