martedì, febbraio 20, 2007

Punti fermi della Vita


Il tempo corre, le persone invecchiano e le cose cambiano.

Gli abiti che avevo stamattina erano puliti e stirati (grazie mogliettina), ora son già belli che sgualciti, stropicciati e macchiati (pausa caffè/lavoro delle 11.00 a.m.)

Il caffé nel bicchiere di plastica che proprio un attimo prima mi ha ustionato il palato, facendomi bestemmiare a squarciagola, ora è già freddo.

La frutta (che ho portato in ufficio come spuntino di mezza giornata, con la speranza di rallentare la fame del pranzo e quindi mangiar meno per perdere Kg in eccesso), è già maturata.

Nemmeno io sono esattamente quello di una volta. Sono aumentati i capelli bianchi, anche se rimango sempre il solito moro fascinoso dalla bellezza latina.

E’ proprio questo che mi aiuta a capire quali sono i miei punti fermi e quanto siano importanti nella vita. Al cambiamento che caratterizza la nostra vita, un senso c’è. Io, anche se invecchiato, sono sempre lo stesso, la camicia che indosso è sempre la stessa e la frutta che ho portato in ufficio è sempre la stessa, (anche se probabilmente non riuscirò a mangiarla, tanto mi fa schifo).

Il mondo cambia, non si ferma, che ci pensiamo o no e pertanto, anche le cose che lo abitano, me compreso, sopravvivono al cambiamento.
Prendere coscienza di questo aspetto, porta secondo me, alla ricerca di un bisogno ineluttabile, quello di trovare dei punti fermi nel flusso continuo di trasformazioni che ci circondano, l’esigenza di stabilizzare ciò che stabile non è.


Avere dei punti fermi nella vita è fondamentale, in quanto ti consente di non affogare nei momenti tristi della tua vita, di reagire a delle difficoltà temporanee e non insormontabili. Questi “punti” li vedo come delle boe in un mare, da raggiungere dopo un numero di bracciate, tanto per riprender fiato e poter ripartire. Altre volte invece li interpreto come dei tesori custoditi in un baule, da riaprire all’occorrenza, rispolverare e riportare alla luce tutte quelle cose, quei ricordi che ti danno carica, ti riportano l’entusiasmo e la voglia di reagire.

E’ per questo figlio mio che tu hai scelto di essere INTERISTA come tuo padre. Affascinato da quei colori eleganti e belli come quelli dei tuoi occhi.

Un Ronaldo grasso e sfatto può anche decidere di cambiare maglia ed andare a giocare dagli avversari (alla ricerca di un giovane di talento da aggiungere al già discreto numero di giovani di belle speranze: Costacurta, Maldini, Oddo, ecc.), ma ciò non cambierà mai la tua fede alla casacca nerazzurra. Una juve può (finalmente) scivolare in serie b, sottraendoci la passione di vedere degli scontri diretti appassionanti e caratterizzati dalla lealtà sportiva e dall’imparzialità della terna arbitrale, ma ciò non fa venir meno la tua voglia di calcio e di fede nerazzurra.

Uno zio spaccaballe può portarti maglie rossonere o juventine in casa spacciando la tua fede per un’altra squadra o tentando di avvicinarti ad un altro team che in passato ha militato in serie b ( e magari più di una volta), ma ciò non cambierà mai quella che è la tua vera passione verso quei colori che, guarda caso, sono gli stessi per cui tiene anche tuo padre.

Ci possono essere anche altri punti fermi, che non cambieranno mai nella vita, come ad esempio le puntate dei telefilm di Starsky & Hutch, i film polizieschi degli anni ’70 (come Shaft e Superfly), ed è per questo che sto collezionando tutte le puntate in uscita in edicola per te, figlio mio, contravvenendo ai ricatti morali (leggi rottur’e pall), di tua madre.

Tutti i primi numeri dei fumetti di Barman e Nathan Never, che tua madre è convinta che io abbia buttato (ah ah ah), ma che invece son nascosti in cantina. Le pagine possono ingiallire ed arricchirsi un po’ di polvere, aggiungendo fascino alle storie che contengono.

Tutti questi “punti fermi” possono anche invecchiare, ma non moriranno mai.

Tu figlio mio fanne buon uso!!
Posted by Picasa

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