giovedì, settembre 23, 2010

Il Restyling del giardino


Salve a tutti cari & assidui lettori,

è un pò che sono latitante e non scrivo più delle esperienze personali di un neo padre imbranato in questo delirante blog. Il problema è che sono sempre stato un pigro per natura. Questa caratteristica ha imparato a conoscerla anche la moglie che difatti, pochi giorni fà l'ha spinta a tenermi all'oscuro dal suo proposito di dedicare un pomeriggio al disperato tentativo di recuro del giardino di casa nostra....

Così mentre esultavo per avere finalmente un venerdì pomeriggio libero da dedicare allo stato che più mi piace, "Svacco Colossale" la moglie mi informava che sarebbero giunti di lì a poco il suo papà, nonché mio suocero, accompagnato da amico ed armati di forbici, tronchesi, taglia erbe, tricchetrakke vari, per tentare di rianimare il giardino di casa nostra.

A quelle parole ero impallidito. Avevo già preparato la mia tenuta per la corsa pomeridiana, il pc acceso per lo svacco di primo pomeriggio e invece mi aspettavano le atroci torture e le sofferenze zoologiche-giardiniere che mi sarei ricordato da quì ai prossimi trent'anni.

Si lo so cosa state pensando: "Eeeeeeh che sarà mai fare un giardino, per quanto grande sia!" Si è vero ma provate a comperare un piranha in un acquario per la vostra casa e poi dimenticate di dargli da mangiare per qualche giorno. Ecco, fatto? Bene, ora provate ad avvicinarvi! Bene che vi và con un tuffo vi avrà portato via il naso a morsi!

Il giardino è fatto di piante, esseri viventi, che respirano come noi. Il fatto che lo abbia trascurato non gioca a mio vantaggio. Le piante mi odiano. Ho provato a spiegare questo concetto alla moglie ma sbuffa e mi guarda minacciosa. Il fatto che non mi avvicini più ad un attrezzo da giardino è perchè ho paura che le piante possano reagire e fare una sommossa nei mie confronti. L'ultima volta che ho dato da bere ad una pianta è stato quando, senza farmi vedere, buttavo il caffè ciofega fatto dalla consorte sulla chicas.

Non mi credete? Bene sappiate che l'ultima volta che giocavo a palla con Little Buddha in giardino, venivo risucchiato dalla siepe di ortiche in fiore e ne uscivo a pezzi. La moglie dice che esagero ma ancora oggi tiro fuori i pungiglioni di quella fratta tropicale. Al che l'unico desiderio che è nato è stato quello di comperare una sega elettrica e tagliarla in mille pezzettini per il camino della vicina.

Mentre ero perso in queste considerazioni e su quale boiata inventarmi per fuggire precipiotosamente fuori di casa ecco che il campanello suonava e mi trovavo di fronte il suocero ed il suo compare armati di buoni propositi e da tanta energia....beati loro.

Ed eccomi lì chino e fantozziano in mestieri che mi vedono del tutto estraneo e di cui non ho alcuna abilità o lontana conoscenza. Fatto rimarcato dalla mia dolcissima suocera che in un momento di affettusa comprensione diceva all'aiutante-amico: "Vedi c'è chi è portato per le attività manuali e chi invece più per il Computer, lui è per il computer, io non so neanche dove si accende!"

Voleva essere comprensiva e invece fece crollare anche il più recondito desiderio di impegnarmi nelle faccende di giardinaggio. Era l'attimo in cui, convinto, dicevo fra me e me, "guarda quanto son bravo, tiè, vedi come ti taglio sta fratta, voglio vedè chi mi dice che non faccio nulla!"


E pensare che se mi si blocca il Pc l'unica mia abilità consiste nel ricorrere subito al famoso ed infallibile "Control-Alt-Canc..."

E' incredibile quanta roba possa produrre un giardino trascurato. Io e la consorte abbiamo riempito un'intera discarica con la pulizia della siepe che gira attorno a tutta l'area del giardino, per non parlare della "fratta orticariamazzonica" che, a quel punto, sconfitta, ha deciso di sputare finalmente la palla reqisita dal match tra me e Little.

Dopo tanto lavorare finalmente il giardino aveva un aspetto decente Quasi sembrava un giardino vero, quanto meno umano, nel senso di terrestre, o naturale se preferite come descrizione. Io ero sfinito, come pure la moglie, i suoceri e l'omino dell'allegra brigata zoologica.


Erano giunte le sei e mezza e stoicamente decidevo di indossare comunque la tenuta da corsa rispettando i miei propositi. Calzavo sul capoccione la mitica bandana della vittoria, infilavo ai piedi le logore ed ultra puzzolenti scarpette da corsa ed ero pronto a darmi finalmente alla fuga. Un bacio alla moglie colpita dalla verve dell'instancabile ed eroico marito e mi buttavo giù di corsa dalla nostra collina in fiore, mentre nelle mie orecchie riecheggiavano le sue parole: "Non so dove trovi le forze dopo il lavoro di questo pomeriggio!"



Sono le ultime parole che ricordo perchè dopo quattro Km stramazzavo inesorabilmente ed ingloriosamente al suolo...