martedì, dicembre 04, 2007

Mission aziendal-familiare!








Ho un dilemma, un dubbio che mi tormenta, chiedo aiuto a Voi ipotetici lettori, aiutatemi se potete a risolvere il seguente quesito:


"Ha una logica lavorare e faticare tutto quanto il santo giorno e perdersi tutte le belle cose che si potrebbero fare nell'arco della giornata??"



Non è forse meglio oziare talvolta?? Rimandare impegni, appuntamenti, riunioni, e godersi un attimo di più la vita??




Termini come "brainstorming!" "business mentoring" "Working Progress!" "mission" "outsorcing" "outplacement" "staff leasing" ci sono entrati nel DNA e, scusate la volgarità, ci hanno anche riempito un attimo le balle!




In azienda dirigenti non riescono più a parlare un linguaggio comprensibile e ad un italiano molto maccheronico-dialettico, ecco aggiungersi vocaboli come questi. Il gruppo di lavoro segue le riunioni con aria interrogativa, per tentare di comprendere almeno la metà del discorso tenuto dal proprio superiore. Il problema è che neanche lui sa che cacchio ha voluto dire (in quanto spesso non conosce la lingua inglese, come gran parte della popolazione locale).







L'altro giorno son tornato a casa e all'abbraccio dell'amorevole consorte s'è sviluppata la seguente conversazione:




Ale: "Ciao amore, senti ci sarebbero delle necessità da risolvere. Dobbiamo andare a trovare mia cugina che ha avuto un bambino già diverso tempo fà, poi ci sarebbe anche il tuo collega e tuo cugino! Dobbiamo comperare dei pensieri per tutti e poi quando andiamo a trovarli??"



A quel punto mi sono calato nei panni del Manager d'azione....




Io: "Humn...quì occorre una business mentoring!




Ale: "Eèèh??"



Io: "Puppaaa! No, intendevo dire che dobbiamo fare subito io, te e Little un brainstorming, prepara al PC la lettera aziendale della riunione dove stabiliamo anche la mission aziendale! Ne faccia tre copie, ovvero ognuna per i componenti del team familiare!"




Ale: "Ti senti bene??"




Io: "No, sono preoccupato, ho paura che siamo in overcapacity e poi dove andiamo, eh! cosa facciamo dopo eh!"




Aristotele, già ai suoi tempi sosteneva: "lavoriamo per poter oziare", ossia per poterci dedicare liberamente a quelle occupazioni che ci piacciono e richiedono la liberazione e lo sviluppo del nostro stesso spirito.


Si ma.... se per poter oziare oggi, devo almeno lavorare 9 ore giornaliere, quando cacchio inizio ad oziare io?? :(



Senza considerare un aspetto di non poco conto: oggi si lavora per poter togliere i debiti dalle spalle della prole. Una volta era per poter mettere due lire da parte, ma...se avete attivato un bel mutuo per l'acquisto di una casa che sia vostra, o avete acquistato bond argentini, oppure obbligazioni del gruppo Parmalat, probabilmente non avete più un solo euro da parte e considerando lo stato previdenziale italiano, bè siete nella cacca, l'ozio è l'ultima cosa che vi viene in mente di fare.





Sosteneva ai tempi l'esimio poeta Dino Campana: "Il lavoro nobilita l'uomo, ma quando il lavoro diventa lavoro & lavoro & lavoro, l'uomo viene schiacciato. E non sempre dal bisogno, ma spesso dall'avidità, dall'invidia, dal desiderio, da finte necessità che ci fanno trascurare i doni più belli che gratuitamente ci circondano"...



E allora ben venga quel monumento dalle mie parti che richiama la frase del buon Campana: "Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare!"


Ho preso una decisione! Da oggi lavorerò con estrema lentezza!

Mi chiameranno l'uomo moviola! Il primo essere umano che si muove al rallenty!



Ma soprattutto, comincerò a dar giusto valore alle cose, come diceva il buon Marlon Brando in "Il padrino", priorità alla "famiiija!"




Tra i termini anglossassoni che ho scoperto ultimamente, ce n'è uno solo che ho apprezzato: il "downshifting". Sapete cosa significa?? No?? ve lo dico io:




"Rallentare, scalare la marcia, rinunciare volontariamente a una parte di reddito in cambio di tempo per stare con se stessi, i figli, il partner, gli amici."




Negli Stati Uniti sta diventando la parola d'ordine. Viene menzionato addirittura su Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Semplicit%C3%A0_volontaria), termine sorto addirittura nel lontano 1994 e a distanza di una dozzina di anni è stato acquisito dal New Oxford Dictionary che ne ha fissato il valore lessicale individuandone il significato nel (libero) scambio di una carriera economicamente soddisfacente ma evidentemente stressante, con uno stile di vita meno faticoso e meno retribuito ma più gratificante....




Consiglio odierno rivolto ad ipotetici lettori: Pensate più a voi stessi, alle persone che vi vogliono bene e in culo a tutto il resto. Io?? Vado a buttare il mio sasso nello stagno della fretta.




Saluts
Superfly




Nessun commento: