mercoledì, maggio 26, 2010

Le peripezie di un neo padre, sfegatato interista



Salve a tutti gente,

sono il piccolo di casa, nonché l'essere più illuminato della famiglia ad intrattenervi oggi e ragguagliarvi sulle paradossali e fantozziane peripezie del vecio di casa.

Gli ultimi avvenimenti hanno avuto delle ripercussioni sulla psiche già labile del papone che lo hanno ulteriormente destabilizzato. Parlo della sua fede nerazzurra. Per chi non lo avesse ancora capito il Superfly è uno sfegatato, odioso e fazioso tifoso interista e ahimé la cosa ha contagiato anche me.

La stagione senza precedenti ha portato il mio papone ad uno stato ansioso-paranoico senza precedenti. Io e la mamì abbiamo smesso di dar la caccia a mosche e zanzare dentro casa, ci pensa direttamente il papone, cogliendole al volo con le mani. La mamì dice di averlo visto fare una volta anche con la lingua manco fosse una rana, ma non ci ho creduto più di tanto.

Il nervosismo del pater interista delle ultime settimane era legato all'evento più atteso della sua vita calcistica: la Finale della Coppa dei Campioni. Bè c'è da capirlo, da interista non l'ha mai vista, ne ha sentito solo parlare. In fondo l'Inter è così, una squadra autolesionista, riesce a perdere scudetti già vinti, scompare, va in crisi, poi improvvisamente risorge per scomparire nuovamente.

Bizzarra la cosa di come la squadra ed il Sup abbiano tanti punti in comune. A volte, riflettendo sulla sua personalità, penso che sia stata la squadra a scegliere il mio papone come tifoso e non il contrario.


Vabbé ma a parte le ciance, finalmente dopo settimane insonni, insetti colti al volo con mani e lingua, rispostacce e porte sbattute in faccia a vicini, testimoni di Geova e agenti del Folletto, arriva finalmente la serata dello scontro. Il bello è che la mamì, dice lei inconsapevolmente, per quel sabato aveva programmato tutta una serie di impegni, tipo andare a casa dei nonni, far la spesa e magari mangiare fuori. Il papone la osservava con uno sguardo simile allo Schillaci dei mondiali del '90, senza proferir parola.

La mamma cadeva improvvisamente dalle nuvole e ricordava l'impegno calcistico aspettato dal mio papone per 42 anni (sono i suoi anni, altrimenti lo so, sarebbero di più..) e gli chiedeva come voleva seguire la partita.


Il papone proferiva la prima parola dopo oltre tre ore di meditazione ed introspezione e rispondeva con: "In religioso silenzio in casa!"


La mamì realizzava così che la aspettava un sabato di immensa rottxxxx zxxxxx (censored by Papone Sup). Decidevamo così di ordinare la pizza al piatto dal nostro rifornitore ufficiale vicino casa e poi avremmo (dovuto eh eh eh) seguito la parita, secondo i dogmi del papone, in religioso silenzio.




il problema giunse proprio la sera quando, arrivati alla pizzeria ci ritrovavamo di fronte una folla nutrita di clienti imbufaliti ed ansiosi, accomunati tutti dalla passione per la squadra nerazzurra e dalla fretta. Dentro c'era la finanza che interrogava il proprietario manco fosse un criminale mafioso perchè un cliente aveva dimenticato di ritirare lo scontrino lasciato sulla cassa e comportando un ritardo nella consegna delle pizze.



Il papone sprofondava nuovamente in uno stato ansioso-paranoico e vedeva in quell'evento una cospirazione nazionale nei confronti dei bistrattati nerazzurri. Cominciava ad inveire contro le forze dell'ordine dai tempi del "gira la ruota" del Buongiorno fino ai giorni nostri. Lo stato ansioso nel frattempo cresceva e il papone cominciava a sragionare. Vedeva nella presenza delle forze dell'ordine e nel ritardo della consegna della sua pizza un disegno divino. Qualcuno dal di là gli stava suggerendo di non precipitarsi a vedere la partita se non voleva soffrire.



Bontà divina invece volle il contrario. Le pizze erano pronte in tempo utile per tornare a casa e vedere la partita in pace. In realtà le sorprese al papone non erano terminate, perchè una volta giunti di fronte alla porta di casa e il Sup già si vedeva seduto davanti alla tv a godersi la partita, il commento tecnico caldo sulla bocca (leggi l'insulto), la birretta fresca ed il rutto libero, fummo anticipati dalla nostra vicina che aprendo la casa ci annunciava di quanto suo figlio fosse desideroso di seguire la partita con noi...



Franci, suo figlio, è mio grandissimo amico. Abbastanza irrequieto come me. Insieme senza modestia posso affermare che possediamo una discreta forza distruttiva. Il papone a quel commento si girava verso la mamì, con ancora in braccio i cartoni delle pizze ed io riconoscevo lo stesso sguardo di Schillaci ai mondiali del 90' (si lo so io ancora non ero nato ai tempi, ma ho avuto modo di documentarmi). La mamì entrò anche lei in uno stato aprrensiv-depressivo per le conseguenze di quell'evento. Sapeva benissimo che se la partita fosse andata male, sarebbe scappato il cadavere da casa nostra.






Il bello è che, finalmente seduti a tavola in concomitanza dell'inizio della partita, Franci si portava anche sua zia, insegnante delle elementari, perchè anche lei è interista. Al papone scappava uno sguardo mooolto peggio di quello di Schillaci a rigore negato e a mamì nel frattempo veniva l'ulcera, anche perchè dentro il frigo non c'era una benemerita mazza da offrire a nessuno dei due.






Faccio una premessa. Il nostro condominio è in predominanza nerazzurro. A parte l'odioso vicino dirimpettaio giuventino, sono tutti simpatici. Al piano di sopra un altro sfegatato nerazzurro papà aveva organizzato il classico incontro clacistico prettamente maschilista, composta da un nugolo di amici, cartoni di pizza, mucchi di birre, insulto e rutto libero. Bene, il mio amico Franci e la zia all'inizo si erano autoinvitati da loro. Potete immaginare le espressioni al loro auto-invito. Fortunatamente potevano contare sul papone Sup, gradito sempre da tutti e perennemente incapace a saper dire No, in occasioni particolari.


Quando era arrivato con i suoi cartoni di pizza, i due "portoghesi", non parenti del Mourinho, avevano deciso di deviare il loro auto-invito a casa nostra per la gioia di tutti...tranne che del mio papone. :D


Ho pensato: Cribbio che cosa curiosa! Al papone s'è realizzato il messaggio pubblicitario della Heineken, solo che lì la donna la lasciavano fuori della porta di casa i ragazzi pur di vedere in pace la partita. Il papone no e ovviamente soffriva in quanto aveva dovuto stoppare una miriade di imprecazioni ed insulti dall'elevato contenuto scabrosoffensivo, data la presenza della zia insegnante del Franci.




E meno male che è andata bene. Al raddoppio finalmente potevo uscire dal rifugio della mia camera armato di sciarpa e cappellino dell'Inter. Il pericolo era passato, il papone si lasciava andare finalmente ai relativi commenti delle mamme della popolazione tedesca, note mangiatrici a suo dire di wrustel e patate.



Infine mi prendeva sulle sue spalle e correvamo fuori in giardino cantando....Amala! Pazza Inter amala! E’ una gioia infinita che dura una vita Pazza Inter amala!


Au Revoir
Little Buddha

lunedì, maggio 24, 2010

La Lunga Attesa


Qualche anonimo lettore forse si aspettava di leggere le ironiche storie di un neo padre, sclerotico interista. Bé, vi assicuro che ce n'è di materiale da poter elaborare un nutrito racconto, però prima sentivo di dover fare questa premessa.


Ricordo ancora quando, ragazzino, anni fà, in religioso silenzio mi chiudevo in casa a vedere le partite dell'Inter in coppa. Si lo so, caro fazioso tifoso rivale, erano della Coppa Uefa, ma si trattava sempre della "mia" squadra.


Quella che decidi di tifare quando sei piccolo e difendi contro tutto e tutti perchè è la squadra del tuo cuore. Quei colori li difenderai sempre e comunque, anche risultando antipatico, spocchioso od odioso. Bé se con voi lo sono stato, riconoscetemi questa attenuante. Sono un inguaribile romantico. Nella vita ci son due cose che una volta che sceglierai, saranno quelle per sempre: la moglie e la squadra di calcio.


Ora è inutile sottolineare quanto la mia scelta, maturata anni addietro abbia prodotto in me secoli di sofferenza, ma che dire se non... quando la vittoria arriva, dopo tanti sacrifici, ha un gusto particolare e da una gioia infinita.


Consentitemi almeno per una volta la presenza del Pirellone in tribuna, del Mincxxa Moratti, dello Schifo-Schifani o del Rozzo-Russa. Ho aspettato tanto, inghiotto amaro per la loro presenza, ma almeno per una sera, concedetemelo come quando l'ho fatto io con voi quando a festeggiare c'erano il nano malefico e Zio Fester-Galliani, o peggio l'Agnelli Family con annessa Triade.


Nei miei ricordi ci saranno le immagini di splendidi rappresentanti dello sport come Zanetti, in lacrime per il giusto riconoscimento di una carriera ineguagliabile e del suo connazionale Cuchu Cambiasso, con indosso la magica maglia n° 3 del mitico Facchetti. Tutto il resto me lo lascio scivolare da dosso e godo finalmente anch'io delle vittorie.


Il calcio è da prendere per quel che è. La giusta valvola di sfogo di ogni singolo sportivo, che improvvisamente torna ad essere bambino e per una giornata torna a giocare, esultare e talvolta (per me leggi spesso) soffrire. Ci si dimentica un momento di tutto quello che ci tormenta, ci si riunisce con gli amici e si festeggia tra una birra, pacchi di patatine, cartoni di pizza ed il rutto libero. Una sera e poi si torna ad essere quelli di sempre.


Se dovessi soffermarmi su tutto ciò che circola intorno al calcio, probabilmente smetterei di tifare. Toglierei sciarpe e gagliardetti, ma sicuramente avrei una enorme lacuna da dover coprire in qualche altra maniera.


Saluts

Superfly

venerdì, maggio 21, 2010

No Al Bavaglio !


Informare è il principio cardine di ogni Democrazia


Esisteva un tempo un Paese democratico. Con le sue ferite, i suoi problemi, i suoi segreti, ma ancora regnava un briciolo di legalità.

Rimango stupito a vedere come ancora questa massa riesca a rimanere inerte, passiva.

Mi viene in mente la battuta di un film: "La libertà è quello che ti resta quando hai perso tutto". (Patricia Arquette - Human Nature).

Ecco...noi nun c'avemo più manco quella e ancora non ci s'incazza. Il movimento del '68 è partito per molto meno.

Che si aspetta per scendere in piazza e cacciare via i responsabili da dove si sono insediati, manco col nostro diretto consenso?

Non ho voglia di parlarne e neanche di buttarla sul ridere. Mi limito a pubblicare la lettera che una dipendente ha scritto al suo Direttore: http://www.repubblica.it/politica/2010/05/21/news/busi_lettera-4240290/



Ps- Io Adoro questa Donna. Non farti imbavagliare, firma, scendi in piazza a manifestare!!




Hasta
El Sup

lunedì, maggio 10, 2010

Consigli per gli acquisti

Bon, dopo smarronamenti musicali vari, accuse di plagio di artisti sull'orlo di una crisi di nervi e di idee, noiosissime compilation e altrettanto pippe italiane, tutte intenti a scopiazzarsi tra loro nel panorama musical nazionale, torna a fagiuolo il rockettaro duo svedese.

Mi ci voleva proprio in questo periodo.

Per chi non li conoscesse sono di chiara ispirazione White Stripsiana, e quindi toericamente non originalissimi, ma le premesse che si tratti di un buon disco ci sono tutte.

Ho già scritto in passato di loro, ne sono particolarmente affezionato e spero si tratti anche stavolta di un disco piacevole. Se volete andarvi a ricercare qualche altro video e commento al riguardo vi faccio gli auguri, non so dove possa essere andato a finire.

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Saluts

martedì, maggio 04, 2010

Il Silenzio è d'Oro


Caratteristica degli italiani, la memoria corta.


A volte non so se è un processo inconscio di autodifesa o di consapevole ipocrisia, fatto sta che a sta popolazione ricordà, fà fatica, dimenticando però che talvolta Tacere evita di far fare figure 'e merda!


C'è sempre tempo però per iniziare col farlo. Tacete un pò tutti dopo aver letto questo articolo per favore!






Saluts